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al testo di Amina Narimi
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l'ombra è di ferro. non hanno braccia nel vuoto originario le mani negative -ampiezza immensa- completamente aperte di colore impregnate oltre la pietra spruzzate dalla cripta della bocca, di morsi mutilate nel buio più profondo.trentamila anni fa urlavi di granito quelle mani . sondavi un limite nella grotta dei cervi- ho proteso la mano alle mani una gola che beve perchè in loro c'era tanto amore - parola che scoppia tutte le altre - in grani di nero prendevi qualcosa qualcos'altro lasciavo di più umano della superficie esposta alla luce un rosso. per inabissarlo in Dio odora di bianco la macchia nel cielo le mani
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